Alla fine degli anni ’90 c’è un nuovo talento che dalle rive del Ticino sta conquistando sempre più spazio sui palcoscenici nazionali ed internazionali, un talento che risponde al nome di Jacopo Majocchi.
Allenato anche lui da Antonio Mortara, ciò che rende Jacopo un atleta straordinario sono la sua forza mentale e la capacità di fare scorrere la barca come pochi, qualità che lo renderanno fin dalle categorie giovanili uno dei migliori interpreti sulla distanza dei 1000 metri.
Dopo aver vinto tanto per la Canottieri Ticino, Jacopo gareggerà anche per le Fiamme Oro continuando a conquistare titoli e medaglie e diventando un cardine della nazionale italiana.
Nel 2002 Jacopo salirà sul gradino più alto del podio ai Mondiali Universitari di Bari dove dominerà la gara del K1 500 metri vincendo quella medaglia d’oro che, fino all’impresa recente di un altro atleta della Canottieri, rimarrà a lungo l’unico oro vinto dalla canoa italiana in questa manifestazione.
Durante le gare di Bari c’erano così tante onde che il tempo medio dei 500 metri si allungo a 3 minuti trasformando così la distanza in una prova perfetta per Jacopo, da sempre abituato a dare il meglio di sé su gare di quella durata.
Il momento più esaltante della carriera di Jacopo sarà però alle Olimpiadi di Sidney dove grazie ad una semifinale straordinaria Jacopo prenderà parte alla finale olimpica del K1 1000 metri concludendo la gara all’ottavo posto.